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BONO MARISTELLA

 

Copia de: Amedeo Modigliani   Nudo femminile seduto   olio su tela 59,5 x 92,4

Copia de: Amedeo Modigliani
Nudo femminile seduto
olio su tela 59,5 x 92,4

Nota Biografica

Maristella Bono è nata nel febbraio del 1974 ad Albenga, dove tutt’ora ha un’esposizione permanente nello studio di via G. Galilei 24.
Nonostante la giovane età, la Bono, dopo varie esposizioni collettive, espone la sua prima personale a “Villa Cambiaso” in Savona, nel marzo2002.

Villa Cambiaso rappresenta una celebre dimora storica in cui hanno esposto artisti di grande peso quali Sabatelli, Caldanzano, Borzini, Bettocchi ed altri celebri pittori e capi scuola. Seguono altre esposizioni personali in dimore non meno conosciute.
Maristella Bono si dedica da anni alla realizzazione di copie di celebri dipinti.

Tutte le opere dell’artista sono certificate come “falsi d’autore”; rispettano le tecniche di esecuzione del dipinto originale e le dimensioni.
Le sue indubbie doti tecniche, acquisite con l’esperienza, ma anche grazie agli studi compiuti,  non sono mai disgiunte dall’amore della grande pittura degli ultimi due secoli, e hanno permesso  all’artista di sperimentare con successo  nuove tecniche tra cui affreschi, decorazioni, dorature a foglia d’oro e restauri; rendendo così la Bono un’artista poliedrica di grande talento.

Scrivono di Lei

Stupende copie d’autore firmate Maristella Bono
Da “LA STAMPA” del 16 marzo 2002
Di fronte alle opere della giovane pittrice albenganese Maristella Bono viene davvero da chiedersi: copie d’autore o autentiche opere d’arte?
Perché l’artista, che inaugura oggi alle 17,30 nei saloni di Villa Cambiaso, in via Torino a Savona, la sua prima personale sul tema “Più vero del vero, copie d’autore”, si dedica con straordinaria bravura a riprodurre copie di celebri dipinti.
Di lei dicono:”Sovente, nel riprodurre un’opera, la pittrice tenta di ricreare l’ambiente nella quale l’originale è nato, praticando, quando necessario, la pittura all’aria aperta”.
Da “LA STAMPA” del 16 marzo 2002
Dal 16 al 22 marzo un viaggio nel falso d’autore  MARISTELLA BONO
Picasso, Renoir e Van Gogh più veri del vero
Da “Villa Cambiaso” N.14, febbraio 2002
Siamo sicuri che un’accurata riproduzione di un capolavoro dell’arte abbia meno dignità dell’originale? Quali emozioni suscita una copia di Van Gogh in chi non ha mai goduto dell’opera autografa? È un gioco intellettuale o la funzione culturale delle copie d’autore non è trascurabile nella società della riproduzione meccanica delle immagini? Una mostra, di una promettente pittrice, tenta, per quanto possibile di dare una risposta.
Ferdinando Molteni (Giornalista)

MOSTRA PERSONALE
Maggio 2007 presso “Lo Spinario” – Reggio Emilia
C’è qualcosa di misterico nel modo col quale Maristella Bono riesce a compenetrarsi nell’animo e nelle intenzionalità dei grandi maestri del passato, quasi che ripercorresse il loro interiore itinerario per ricomporne le grandi opere.
Non si saprebbe come definire il risultato.
Definirlo una “copia” sarebbe troppo riduttivo per quel che di tanto distaccato e scolastico che è insito nel comune significato di quel termine.
“Replica” tanto meno, operazione appartenente soltanto allo stesso autore che ha eseguito il dipinto e che, per richiesta di committenti e per propria voglia, ama reiterare. Nella replica l’autore mantiene la carica emotiva assente nella copia.
Maristella Bono compie il prodigio di catturare l’emozione che emana dai dipinti dei grandi che predilige. Leonardo, Annibale Carracci, Caravaggio, Vermeer, Modigliani, Van Gogh ed altri, purchè siano da tempo scomparsi.
Le sue opere non si limitano alla rappresentazione del vero, non si attestano al livello della copia fedelmente eseguita, la sentiamo appunto “più vera del vero”, per il valore aggiunto dell’emozione.
Che i capolavori del passato producano un effetto sottile e misterioso, che può provocare nel riguardante persino una perdita di coscienza, è la sindrome di Stendhal non raramente riscontrata.
Non ci sentiamo in preda di alcuna sindrome, beninteso, in presenza dei capolavori riproposti da Maristella, ma avvertiamo una sorta di turbamento, un imbarazzo, come se i maestri del passato ci apparissero innanzi improvvisamente, non come ombre o fantasmi, ma nella loro realtà essenziale.

Alfredo Gianoglio (Critico d’Arte)