FRENNA MICHELE

 

L’archivista - 1992 mosaico 30 x 40

L’archivista – 1992    mosaico 30 x 40

Michele (Agrigento 1928 / Palermo 2012), mosaicista.

Sin da giovane, grazie all’incantevole e stimolante scenario della Valle dei Templi dove è cresciuto, si sentiva dal mondo dell’arte come mezzo per esprimere il potenziale espressivo alimentato dal fascino della sua terra mitica, ma solo in seguito si è accostato all’arte musiva, una tecnica ormai abbandonata. Attraverso il mosaico, studiato nella tecnica originaria e basato su tessere di vetro colorato, è riuscito ad elaborare un’originale metodologia strutturale di composizione giungendo a quella che ha definito la “pittura mosaicale”. Le sue opere sono presenti anche oltre i confini italiani, in tutta Europa e negli Stati Uniti. Numerosissimi sono i cataloghi delle mostre personali o collettive a cui ha partecipato e altrettanti gli interventi critici apparsi sulle pagine di quotidiani e riviste. Significativi sono i saggi che sono stati dedicati alla sua opera artistica: Giuseppina Maggi Antologia dell’arte mosaica di M.F. (1990), Salvatore Perdicaro L’arte del mosaico nelle opere di M.F. (1996), Vincenzo Rossi M.F. mosaicista (1997), Domenico Defelice Un artista del mosaico: M.F. (2001), Carmine Manzi I mosaici di M.F. (2002), Orazio Tanelli Sintesi dell’antico e del moderno nelle opere di M.F. (2002), Gabriella Frenna La serie dello zodiaco nell’elaborazione musiva (2002), Lucia Battaglia L’arte musiva di Michele Frenna vista da Anna Maria De Vito Scheible (2004), Renza Agnelli Simbolismo e spiritualità nelle opere di Michele Frenna (2005), Leonardo Selvaggi La critica di Leonardo Selvaggi sull’arte e sulla letteratura frenniana (2006), Sandro Serradifalco Speciale Michele Frenna – Avanguardie artistiche 2006 (2006)e l’antologia Una poesia per la vita dedicata al Maestro Michele Frenna (2006). Ha conseguito numerosi primi premi in concorsi artistici sia in ambito italiano che estero. È membro di numerose accademie ed associazioni culturali.

Sulla sua attività artistica hanno scritto, tra gli altri: R. Agnelli «…dona grazia, armonia, gusto estetico alle sue manifestazioni, cui conferisce un senso di raffinatezza all’insieme per colori, tonalità morbide e delicate con evidente carica di poesia…»; M. Alemanno «…così appaiono i suoi mosaici, ancorati ad una tecnica antichissima, per come egli stesso è ancorato ai valori genuini dell’uomo. La sua tecnica è la ricerca continua della luminosità.»; B. Andolfi «…è oggi uno dei validi rappresentanti di una delle arti più nobili e classiche: il mosaico. Un’arte antichissima, difficile, paziente che richiede abilità e amore di applicazione … l’artista coniuga l’opera col verbo della complementarietà dell’arte antica, perché essa sposa una tematica ispirata al classico ma anche al moderno oggetto figurativo: i templi, figure sacre, paesaggi, nature morte, soggetti umani, storici e mitologici da lui chiaramente rappresentati lo dimostrano.»; G. Campisi «…in lui l’arte del mosaico non è solo genialità, ma soprattutto studio, conoscenza, passione, originalità, vibrazione interiore, ammirazione per il bello, compensazione, razionalità, maestria, eleganza e sapienza.»; D. Defelice «…egli è venuto a fare del mosaico un’arte che può finalmente gareggiare in praticità con la pittura.»; N. Di Stefano Busà «L’entusiasmo e la passione, oltre che le sue predisposizioni emotive, lo spingono a permeare le sue opere di una luminosità tale da permettergli di ricreare dal vivo linguaggi spesso mistico-religiosi che hanno una loro inconfondibile impronta, una caratteristica essenziale, pur al di fuori di una programmazione di scuola o di tecnicismi didattici, facendo confluire in lui i segni della vera ispirazione artistica.»; M. Palminteri «Tracciare una testimonianza poetica: questa è l’operazione condotta dal nostro artista, espressa tra i valori di quelle tessere vitree fitte ed ordinate, da cui F. sa cavare i segreti più profondi, operarndo per impercettibili emersioni, per sprazzi di luce, da cui risaltano scene di vita quotidiana, episodi di storia o composizioni di fiori, di frutti o di quant’altro la feconda fantasia suggerisce all’artista.»; M.D. Storari «nelle creazioni del F. traspare sempre un elevato sentimento di spiritualità; egli ci mostra raffigurazioni serene ed espressive altamente comunicative, ricche di vigorosi fermenti che evidenziano la sua personalità. In tutte le sue composizioni si manifesta una percezione intuitiva dei valori cromatici dove risultano evidenti lo studio dei materiali più diversi e la capacità di sfruttarne pienamente.».