FACCHINETTI MARIA GRAZIA

Profondo blu 70 x 70

Profondo blu 70 x 70

Maria Grazia Facchinetti coltiva fin da giovane l’interesse per l’arte pittorica che viene vissuta come esperienza saltuaria.
Dal 1994 frequenta gruppi di pittura coordinati da pittori di fama internazionale (Schiavocampo, Malfer, Monguzzi, Marzulli). Il suo percorso artistico è alla continua ricerca dell’evoluzione della forma e dei colori, passando da una pittura figurativa alla rappresentazione di sensazioni nella dilatazione degli spazi pittorici. La continua ricerca la porta a sperimentare nuove tecniche pittoriche lavorando con resine, colori metacrilati illuminati con led.

Le sue opere rappresentano distese marine e dune assolate, acqua e sabbia, schiuma e roccia. E cieli: cieli dalla luminosità abbagliante, imbevuti di sole. Sono i paesaggi di Maria Grazia Facchinetti; paesaggi reali o immaginari, poco importa. Essi appartengono ai luoghi della mente dell’artista, sembrano essere stati generati da ricordi, visioni, sguardi personali, quasi intimi, eppure – e in questo sta la loro forza – sanno accogliere in un abbraccio chi li fruisce, quasi fossero famigliari, conosciuti, vissuti sulla propria pelle. A renderli tanto efficaci è certo il clima sospeso – vagamente inquieto sebbene mai angosciante – che vi si respira e la seduzione della gamma cromatica accesa, luminosa, vivace. Mai statici, paiono scossi da una sottile vibrazione, un sottile pulsare, un respiro, quasi siano in continua mutazione, reali e concreti eppure fuggevoli e passeggeri come un bagliore di luce, come un riflesso.

Partita da una figurazione classica, di materia e di colore, erede della migliore tradizione lombarda, la Facchinetti ha saputo così trovare la propria strada senza abbandonare le origini. E di questa sua innata vocazione al vero, al paesaggio, alla figura si sente eco in ogni opera, anche in quelle che lei definisce “astratte”. Rivelatori, del resto, sono i titoli che allontanano lo spettatore dalla tentazione di una lettura completamente astratta, per ricondurlo nella più confortante via del paesaggio e delle sue modalità percettive. Una ricerca che, in un certo senso, parte da un’ipotesi di matrice impressionista, tesa a catturare la visione di un attimo, a ragionare sul costante evolversi delle cose e sulla loro percezione, ma che  dell’impressionismo non intende restare schiava, preferendo invece invadere territori altri e scegliere stilemi propri dell’informale, esprimendosi in un linguaggio di gesto e di colore, dove il segno e la pennellata si fanno profondamente vitali, dinamici e, a tratti, quasi  tormentati.

E poi c’è la materia, l’indiscussa protagonista, la nota caratterizzante che permette alla Facchinetti di sfuggire anche dai luoghi comuni della pittura di spatola e pennello: una resina colorata che l’artista scopre quasi per caso e che diventa ben presto il segno distintivo del suo lavoro. Nascono così composizioni liriche, a tratti struggenti, dal cromatismo potente e dalle superfici irregolari, plasmate nella materia, nelle quali  impasti densi di colore si alternano alle lucide trasparenze della resina e texture scabre e ruvide lasciano il passo alla sinuosa fluidità della pennellata, in un continuo coinvolgimento sensoriale.

Ma alla genesi di uno stile tanto originale contribuiscono anche “una persona generosa ed entusiasta”, per usare le parole di Paolo Schiavocampo, una donna che possiede “una fantasia e una inesorabile capacità di invenzione”  e “una vitalità, uno slancio e un intuito che hanno bisogno di libertà”.

Nasce forse proprio da questo incontro di stimoli diversi – da questo piacere del lavorare, del “fare”, dello sperimentare in vari campi –  il potere seduttivo dei lavori della Facchinetti: opere che sanno attrarre il tatto ma anche appagare l’occhio, che lasciano dialogare materia e colore, che trasformano visioni del reale in composizioni astratte, coniugando la tangibilità di un paesaggio all’astrazione onirica di un sogno o di un ricordo.

 Partecipa a concorsi regionali e nazionali ottenendo premi, segnalazioni e pubblicazioni su cataloghi.
Ha partecipato al premio Arte 2004 meritandosi la pubblicazione sul catalogo Nuova Arte di G. Mondadori. Nel 2005 espone a Milano e La Spezia. Nel 2006 espone galleria San Lorenzo a Tirrenia e personali a Burago Molgora (MI) e a Lignano Sabbiadoro. Nel 2007 collabora con la galleria Crespi di Roma ed espone a Roma e Capri. Nel 2008 personale in Syracuse New York  galleria YMCA e all’Università di Syracuse. Nel 2008 esposizione fiera d’arte a Novegro (MI). Nel 2008 personale a Carnate (MB). -Nel 2009, 2010 e 2012 espone in uno spazio della Villa Castelbarco di Vaprio d’Adda ottenendo il terzo premio  . Nel 2009 espone a Lugano e personale a Monza Brianza. Nel 2010 e 2011 personale Galleria il Pettirosso a Vimercate, a Milano e a Liverpool nello stato di New York

Alcune opere sono state utilizzate in scenografie di trasmissioni televisive e film. hanno allestito i loft della trasmissione “X-Factor” di RAI 2.

Altre opere sono esposte in collezioni pubbliche e private in Italia, Inghilterra (Londra), Francia (Antibes), Olanda (Utrecht), Dubai,New York (Syracuse)
Dal 2009 collabora con la galleria Simmi di Roma