MEINERI ALDO

Rovi olio su cartone 70 x 100

Rovi             olio su cartone 70 x 100

In un apparente “informale” analogico compare infatti il “naturale”, un naturale avanzato su zone di sensibilità sempre ulteriori verso i segni, le parole, frammenti di linguaggio espressivo che crea un mondo, un universo di memorie galleggianti nella materia pittorica e inutile nella diversità dei modi simbolici.

Il risultato non può non essere che quello suscitato dalle interrelazioni fra l’effusione dei fatti o dei sentimenti, astratti dalla realtà, e l’inquadratura dell’immagine.

Guardando i quadri di Aldo Meineri penso all’artista in rapporto all’ignoto sottolineato da Will Baumeister alla ricerca dell’autentico valore dell’arte e delle sue esigenze “non figurative”.

Il passaggio alla Action Painting, che Harold Rosemberg disse della stessa sostanza metafisica dell’esistenza dell’artista, può darsi che avvenga, dunque ,in Meineri per le allusive fantasie metamorfosiche di Sutherland e per i transiti analogici alla condizione umana colti da Tapies o, forse, anche da Hartung. Tuttavia nella sua pittura più che la rappresentazione, più che gli esempi di alcuni contemporanei, è il puro gesto auto affermativo ad avere giurisdizione ; la tela o il supporto, sensibilizzati di estreme sottigliezze e poeticamente commossi, rivelano un grado di rarefazione che si fa spazio nella luce.

Ragioni sufficienti, forse, a convincerci, dopo tanto guardare, che il lavoro di Meineri altro non sia che una sorte di reificazione visiva delle modulazioni sensibili o delle formulazioni fenomeniche interne che graduano i registri della sua misura intellettiva. Germano Beringheli