Archivio mensile:febbraio 2014

FACCHINETTI MARIA GRAZIA

Profondo blu 70 x 70

Profondo blu 70 x 70

Maria Grazia Facchinetti coltiva fin da giovane l’interesse per l’arte pittorica che viene vissuta come esperienza saltuaria.
Dal 1994 frequenta gruppi di pittura coordinati da pittori di fama internazionale (Schiavocampo, Malfer, Monguzzi, Marzulli). Il suo percorso artistico è alla continua ricerca dell’evoluzione della forma e dei colori, passando da una pittura figurativa alla rappresentazione di sensazioni nella dilatazione degli spazi pittorici. La continua ricerca la porta a sperimentare nuove tecniche pittoriche lavorando con resine, colori metacrilati illuminati con led.

Le sue opere rappresentano distese marine e dune assolate, acqua e sabbia, schiuma e roccia. E cieli: cieli dalla luminosità abbagliante, imbevuti di sole. Sono i paesaggi di Maria Grazia Facchinetti; paesaggi reali o immaginari, poco importa. Essi appartengono ai luoghi della mente dell’artista, sembrano essere stati generati da ricordi, visioni, sguardi personali, quasi intimi, eppure – e in questo sta la loro forza – sanno accogliere in un abbraccio chi li fruisce, quasi fossero famigliari, conosciuti, vissuti sulla propria pelle. A renderli tanto efficaci è certo il clima sospeso – vagamente inquieto sebbene mai angosciante – che vi si respira e la seduzione della gamma cromatica accesa, luminosa, vivace. Mai statici, paiono scossi da una sottile vibrazione, un sottile pulsare, un respiro, quasi siano in continua mutazione, reali e concreti eppure fuggevoli e passeggeri come un bagliore di luce, come un riflesso.

Partita da una figurazione classica, di materia e di colore, erede della migliore tradizione lombarda, la Facchinetti ha saputo così trovare la propria strada senza abbandonare le origini. E di questa sua innata vocazione al vero, al paesaggio, alla figura si sente eco in ogni opera, anche in quelle che lei definisce “astratte”. Rivelatori, del resto, sono i titoli che allontanano lo spettatore dalla tentazione di una lettura completamente astratta, per ricondurlo nella più confortante via del paesaggio e delle sue modalità percettive. Una ricerca che, in un certo senso, parte da un’ipotesi di matrice impressionista, tesa a catturare la visione di un attimo, a ragionare sul costante evolversi delle cose e sulla loro percezione, ma che  dell’impressionismo non intende restare schiava, preferendo invece invadere territori altri e scegliere stilemi propri dell’informale, esprimendosi in un linguaggio di gesto e di colore, dove il segno e la pennellata si fanno profondamente vitali, dinamici e, a tratti, quasi  tormentati.

E poi c’è la materia, l’indiscussa protagonista, la nota caratterizzante che permette alla Facchinetti di sfuggire anche dai luoghi comuni della pittura di spatola e pennello: una resina colorata che l’artista scopre quasi per caso e che diventa ben presto il segno distintivo del suo lavoro. Nascono così composizioni liriche, a tratti struggenti, dal cromatismo potente e dalle superfici irregolari, plasmate nella materia, nelle quali  impasti densi di colore si alternano alle lucide trasparenze della resina e texture scabre e ruvide lasciano il passo alla sinuosa fluidità della pennellata, in un continuo coinvolgimento sensoriale.

Ma alla genesi di uno stile tanto originale contribuiscono anche “una persona generosa ed entusiasta”, per usare le parole di Paolo Schiavocampo, una donna che possiede “una fantasia e una inesorabile capacità di invenzione”  e “una vitalità, uno slancio e un intuito che hanno bisogno di libertà”.

Nasce forse proprio da questo incontro di stimoli diversi – da questo piacere del lavorare, del “fare”, dello sperimentare in vari campi –  il potere seduttivo dei lavori della Facchinetti: opere che sanno attrarre il tatto ma anche appagare l’occhio, che lasciano dialogare materia e colore, che trasformano visioni del reale in composizioni astratte, coniugando la tangibilità di un paesaggio all’astrazione onirica di un sogno o di un ricordo.

 Partecipa a concorsi regionali e nazionali ottenendo premi, segnalazioni e pubblicazioni su cataloghi.
Ha partecipato al premio Arte 2004 meritandosi la pubblicazione sul catalogo Nuova Arte di G. Mondadori. Nel 2005 espone a Milano e La Spezia. Nel 2006 espone galleria San Lorenzo a Tirrenia e personali a Burago Molgora (MI) e a Lignano Sabbiadoro. Nel 2007 collabora con la galleria Crespi di Roma ed espone a Roma e Capri. Nel 2008 personale in Syracuse New York  galleria YMCA e all’Università di Syracuse. Nel 2008 esposizione fiera d’arte a Novegro (MI). Nel 2008 personale a Carnate (MB). -Nel 2009, 2010 e 2012 espone in uno spazio della Villa Castelbarco di Vaprio d’Adda ottenendo il terzo premio  . Nel 2009 espone a Lugano e personale a Monza Brianza. Nel 2010 e 2011 personale Galleria il Pettirosso a Vimercate, a Milano e a Liverpool nello stato di New York

Alcune opere sono state utilizzate in scenografie di trasmissioni televisive e film. hanno allestito i loft della trasmissione “X-Factor” di RAI 2.

Altre opere sono esposte in collezioni pubbliche e private in Italia, Inghilterra (Londra), Francia (Antibes), Olanda (Utrecht), Dubai,New York (Syracuse)
Dal 2009 collabora con la galleria Simmi di Roma

FIORINI RAFFAELLO

Barbaridad terracotta h cm 45

Barbaridad terracotta h cm 45

Nato a Maratea (PZ) il 19 Ottobre del 1964, divide le sue attività tra il suo laboratorio di Sapri e quello di Roma.

Pittore e scultore, insegnante di Discipline Plastiche, Raffaello Fiorini ama definirsi un artista satellite di quel mondo di calore e tradizione che è la terra del Cilento. 

“…Per la scultura Raffaello Fiorini ha cercato, e trovato, fra le memorie di Rodin, Maillol e Bourdelle una sua strada vettrice: le opere sono già innervate come scavo volumetrico e interna eccitazione e lasciano presagire una sicura emancipazione. 

L’importante è guardarsi attorno e non lasciarsi irretire dagli schemi e, ancor più, dalla presunzione dell’inedito.

Queste opere sono corposamente sensibili… Le sue forme lottano col vuoto del cosmo e a volte vincono, riscaldandosi intorno alla materia che è frutto ed origine del nostro pensiero…”                   (recensione del Giornalista-Critico d’Arte Renato Civello, redatta in occasione dell’esposizione Personale di Scultura e Pittura, presso la Galleria “L’Angelo Azzurro”, oggi “Il Trittico” il 21 Ottobre 2000).

Stimato ed elogiato anche dal Maestro Pier Luigi Cesarini Sforza, Discepolo di Giorgio De Chirico.

 

 

 

 

 

FRANZOI DUILIO

Aula - 1981

Aula – 1981

Duilio Franzoi vive a San Donà di Piave. 
Fin da piccolo dimostra infatti talento artistico. Rimasto orfano di padre molto presto, la madre ha dovuto allevare sei figli in tenera età, nelle ristrettezze economiche in cui venne a trovarsi la famiglia.
Non fu avviato agli studi artistici perché era opinione che gli artisti sono gente senza regole, che vivono di espedienti… “Il ragazzo non farà mai l’artista”, si diceva in famiglia. Si diploma perciò tecnico di ricerche microbiologiche presso le Cliniche Universitarie S. Orsola di Bologna, trovando lavoro nel laboratorio ospedaliero di ricerche ematologiche, continuando tuttavia a coltivare la sua passione per la pittura.
Trova comunque comprensione nell’amico pittore Tino Piazza, suo compaesano di Noale, che ne condivide l’entusiasmo e lo sprona a dipingere. A questo periodo appartiene il dipinto ad olio “Gesù di Nazareth”. Dopo sporadiche esperienze pittoriche, Duilio Franzoi comprende la necessità di studi specifici e così inizia la regolare trafila scolastica artistica.
Con determinata volontà, frequenta i corsi della Scuola del Nudo all’Accademia di Venezia e, in seguito, si diploma al Liceo Artistico di Treviso, il tutto lavorando e con famiglia a carico. Si iscrive poi all’Accademia di Belle Arti di Venezia e si diploma con una tesi su Afro Basaldella.
Duilio Franzoi ha insegnato figura disegnata e anatomia artistica al Liceo Artistico di Oderzo.

Colori forti, vivi, spesso favolosi 

Duilio Franzoi non teme di riconoscere le proprie coordinate culturali, né di denominarle. Non presume, insomma, di fare i bei quadri a partire dal nulla, come è tipico dei dilettanti e proprio per questo ha posto alla base del suo lavoro l’osservazione e la meditazione continua sui maestri delle avanguardie europee, in primis Kandinsky, da cui vengono i colori forti, vivi, spesso favolosi dei suoi quadri.
E poi Afro, alla cui melodiosa scansione lirica ha dedicato – con il titolo “ I percorsi di Afro” – un impegnato e puntuale lavoro per il diploma presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia.
E poi Emilio Vedova, suo maestro di pittura, che lo ha portato a comprendere la densa capacità significante del gesto pittorico, quando esso sgorghi da esperienza e cultura e non da improvvisazione casuale.
E poi anche, per dirli tutti, Armando Pizzinato del grande dinamismo metaforico dei gabbiani  e delle bandiere, con la sua sempre sorvegliata vitalità.
Vi sono, in questa mostra portogruarese, alcuni dipinti che testimoniano una compiuta capacità di “tenere” lo spazio del quadro e di farlo contemporaneamente diventare – come è necessario, se si parla d’arte – una metafora d’esistenza e dove, se è riconoscibile l’area culturale di partenza, non si può più parlare di suggerimenti “diretti” dei maestri citati: sono opere autonome, in cui l’esperienza estetica si è bruciata in una invenzione effettivamente attuata.
Il lavoro di Franzoi mi sembra oggi tutto proiettato in avanti, teso ad esplorare con foga, con denso entusiasmo il proprio futuro».

Giancarlo Pauletto

Dalla presentazione alla personale in Comune di Portogruaro, 1986

 

‘è una sua opera che lei ama più delle altre? chiedo.
“Non un’opera in particolare, ma dei periodi. Il periodo dell’ 86, quello della mia produzione astratta, quand’ero ancora fresco di studi. Ma anche quello dell’ 88, quando ho intuito la necessità di ritrovare la figura.”
Il pittore astratto è come un bambino che prende un balocco e lo smonta. Lui invece prende la figura e la scompone, la spacca. È una ricerca sull’ essenza delle cose. sugli archetipi. Ma poi nasce anche l’esigenza di ricom porre, di ricostruire… ed ecco che la figura ricompare, carica di significati, di emozioni. di suggestioni. ..Un’ultima domanda. Risponda senza rifletterci su: qual’ è il pittore che lei predilige?“Kandinsky. per tre motivi. Per ché tratta l’arte sua in maniera spi rituale. Kandinsky ha teorizzato la spiritualità dell’ arte, in una sua celebre opera. Perché, poi, i suoi colori hanno una fragranza, una pulizia. ..perché sono vivi. Amo Kandinsky, infine, perché è stato l’ autore del primo acquerello astrat to; l’arte astratta non è scevra di costruzione. Per me il suo “Punto, linea e superficie” è come una specie di Vangelo…”       Giuseppe Toffolo  in Sandonàdomani, maggio 1991

 

FRENNA MICHELE

 

L’archivista - 1992 mosaico 30 x 40

L’archivista – 1992    mosaico 30 x 40

Michele (Agrigento 1928 / Palermo 2012), mosaicista.

Sin da giovane, grazie all’incantevole e stimolante scenario della Valle dei Templi dove è cresciuto, si sentiva dal mondo dell’arte come mezzo per esprimere il potenziale espressivo alimentato dal fascino della sua terra mitica, ma solo in seguito si è accostato all’arte musiva, una tecnica ormai abbandonata. Attraverso il mosaico, studiato nella tecnica originaria e basato su tessere di vetro colorato, è riuscito ad elaborare un’originale metodologia strutturale di composizione giungendo a quella che ha definito la “pittura mosaicale”. Le sue opere sono presenti anche oltre i confini italiani, in tutta Europa e negli Stati Uniti. Numerosissimi sono i cataloghi delle mostre personali o collettive a cui ha partecipato e altrettanti gli interventi critici apparsi sulle pagine di quotidiani e riviste. Significativi sono i saggi che sono stati dedicati alla sua opera artistica: Giuseppina Maggi Antologia dell’arte mosaica di M.F. (1990), Salvatore Perdicaro L’arte del mosaico nelle opere di M.F. (1996), Vincenzo Rossi M.F. mosaicista (1997), Domenico Defelice Un artista del mosaico: M.F. (2001), Carmine Manzi I mosaici di M.F. (2002), Orazio Tanelli Sintesi dell’antico e del moderno nelle opere di M.F. (2002), Gabriella Frenna La serie dello zodiaco nell’elaborazione musiva (2002), Lucia Battaglia L’arte musiva di Michele Frenna vista da Anna Maria De Vito Scheible (2004), Renza Agnelli Simbolismo e spiritualità nelle opere di Michele Frenna (2005), Leonardo Selvaggi La critica di Leonardo Selvaggi sull’arte e sulla letteratura frenniana (2006), Sandro Serradifalco Speciale Michele Frenna – Avanguardie artistiche 2006 (2006)e l’antologia Una poesia per la vita dedicata al Maestro Michele Frenna (2006). Ha conseguito numerosi primi premi in concorsi artistici sia in ambito italiano che estero. È membro di numerose accademie ed associazioni culturali.

Sulla sua attività artistica hanno scritto, tra gli altri: R. Agnelli «…dona grazia, armonia, gusto estetico alle sue manifestazioni, cui conferisce un senso di raffinatezza all’insieme per colori, tonalità morbide e delicate con evidente carica di poesia…»; M. Alemanno «…così appaiono i suoi mosaici, ancorati ad una tecnica antichissima, per come egli stesso è ancorato ai valori genuini dell’uomo. La sua tecnica è la ricerca continua della luminosità.»; B. Andolfi «…è oggi uno dei validi rappresentanti di una delle arti più nobili e classiche: il mosaico. Un’arte antichissima, difficile, paziente che richiede abilità e amore di applicazione … l’artista coniuga l’opera col verbo della complementarietà dell’arte antica, perché essa sposa una tematica ispirata al classico ma anche al moderno oggetto figurativo: i templi, figure sacre, paesaggi, nature morte, soggetti umani, storici e mitologici da lui chiaramente rappresentati lo dimostrano.»; G. Campisi «…in lui l’arte del mosaico non è solo genialità, ma soprattutto studio, conoscenza, passione, originalità, vibrazione interiore, ammirazione per il bello, compensazione, razionalità, maestria, eleganza e sapienza.»; D. Defelice «…egli è venuto a fare del mosaico un’arte che può finalmente gareggiare in praticità con la pittura.»; N. Di Stefano Busà «L’entusiasmo e la passione, oltre che le sue predisposizioni emotive, lo spingono a permeare le sue opere di una luminosità tale da permettergli di ricreare dal vivo linguaggi spesso mistico-religiosi che hanno una loro inconfondibile impronta, una caratteristica essenziale, pur al di fuori di una programmazione di scuola o di tecnicismi didattici, facendo confluire in lui i segni della vera ispirazione artistica.»; M. Palminteri «Tracciare una testimonianza poetica: questa è l’operazione condotta dal nostro artista, espressa tra i valori di quelle tessere vitree fitte ed ordinate, da cui F. sa cavare i segreti più profondi, operarndo per impercettibili emersioni, per sprazzi di luce, da cui risaltano scene di vita quotidiana, episodi di storia o composizioni di fiori, di frutti o di quant’altro la feconda fantasia suggerisce all’artista.»; M.D. Storari «nelle creazioni del F. traspare sempre un elevato sentimento di spiritualità; egli ci mostra raffigurazioni serene ed espressive altamente comunicative, ricche di vigorosi fermenti che evidenziano la sua personalità. In tutte le sue composizioni si manifesta una percezione intuitiva dei valori cromatici dove risultano evidenti lo studio dei materiali più diversi e la capacità di sfruttarne pienamente.».

FRIGERIO ELISA

La pittrice Elisa Frigerio nasce a Milano nel ’47. Sin da giovanissima è irresistibilmente attratta dal fascino del mondo delle immagine e della creatività artistica.

Ha lavorato come grafica editoriale, illustratrice e designer di gioielli e nel frattempo ha frequentato corsi di figura presso l’Accademia di Belle Arti e alla Sc. Sup. del Castello Sforzesco di Milano … La pittrice riesce a trovare un perfetto equilibrio tra il rispetto della tradizione classica e la sperimentazione di tecniche moderne ed innovative, tra passato e presente che non entrano in conflitto ma, anzi, si intrecciano in modo armonico.

Le sue creazioni rivelano, inoltre, una sorprendente versatilità, la tendenza a muoversi con disinvoltura da uno stile all’altro e anche dalla scelta di un soggetto ad uno completamente diverso, dal figurativo all’astratto, fino a giungere allo spaziale.

Ciò rappresenta una forma di ricchezza della sua opera e mostra con quanta agilità la sua mente creativa possa spostarsi all’interno di realtà e dimensioni anche molto diverse tra loro.

Le sue creazioni rivelano la sua approfondita conoscenza della rappresentazione pittorica, una conoscenza acquisita nel tempo grazie allo studio e in particolare alla ricerca e sperimentazione svolta presso il Laboratorio d’arte “Giallo Ocra”.

Emerge la figura di un’artista completa che si è dedicata con passione alla propria vocazione e che ha anche cercato di trasmettere le proprie conoscenze tramite l’insegnamento, con la sua presenza presso la fondazione Maimeri di Milano e altri spazi artistici.

Dott.ssa Martello Leonarda Sabrina (Art Curator)

FRONTONI FORTUNATO

Padule - 2012   olio su tela 30 x 40

Padule – 2012           olio su tela 30 x 40

Dalla finestra del suo studio Fortunato Frontoni può volgere lo sguardo sui dolci pendii di una verde vallata, incastonata nelle morbide forme collinari di quel tipico paesaggio “gentile”, proprio dell’entroterra marchigiano, dove campi, boschi e paesaggi arroccati si abbracciano in un panorama unico, irrepetibile, dal fascino indiscusso e inevitabile.

Da qui inizia, e on potrebbe essere altrimenti, la pittura di Fortunato Frontoni, che di quel paesaggio, di quello scenario sempre uguale eppure continuamente mutevole, ha fatto il protagonista assoluto delle sue opere, elevando la natura a fonte primaria e irrinunciabile della propria ispirazione artistica.

La natura come universo infinito, come segno di una vita interiore delle “cose”, come intima percezione del fluire lento e costante del tempo, che può attraverso l’atto artistico, fissarsi in un’immagine, evocativa, allusiva, che trascende l’immediatezza dell’oggetto rappresentato per elevarsi a paradigma ideale del Creato.

Boschi, campagne, piante, fiori, onde del mare e spiagge luminose, appaiono come segni di un’unica grande matrice, emanazione finali di un sentimento universale che tutto raccoglie e dispiega agli occhi dell’uomo e quindi agli occhi del pittore.

Nei quadri di Fortunato Frontoni si palesa l’emozione della pittura quale mezzo espressivo per restituire in termini concreti e cristallini aspetti e tempi di un paesaggio attraversato da fremiti di ancestrale ruralità e sognante lirismo.

I colori puri, le pennellate brevi e ravvicinate, la stesura compatta e vibrante, testimoniano la cura nella dinamica esecutiva, ricca di dettagli cromatici e di ben calibrate soluzioni prospettiche, all’insegna dei modelli più longevi nella lunga tradizione della pittura di paesaggio puro da Claude Lorrain a Corbouet.

Quella di Fortunato Frontoni è una pittura alla continua ricerca delle radici, della terra, del mare, delle cime innevate, attraverso tramonti, notturni o limpide giornate, una pittura del cuore che assorbe gli stimoli visivi e li trasforma in palpitanti visioni, dalla realtà fenomenica alla realtà dello spirito.

Quadri come Aquiloni, Verso l’infinito, Raccolta, Calma di mare, dimostrano la capacità di indagine, d’introspezione, che guida l’arte di Frontoni verso immagini animate dall’intima essenza delle cose, non semplici luoghi, non semplici istanti, ma frasi poetiche di un linguaggio interiore esternato dal segno pittorico.

Un sentimento romantico ed eroico accompagna le composizioni paesaggistiche nelle opere di Frontoni, quasi un nostalgico ritorno alla Natura, un tentativo attraverso il medium artistico di conservarne la parte più pura, sottraendola alla distrazione di un effimero quotidiano.

Dalla finestra del suo studio Fortunato Frontoni, dunque, ha iniziato ad ammirare tutto questo e senza sosta, con lo stesso sguardo curioso e attento, continua a svelare nei suoi quadri il messaggio profondo della natura, da osservatore a testimone, di un bene assoluto del mondo per il mondo.                              Fausto Nicolai (Università di Cassino)

 

 

 

 

 

FUSARI GIULIANA M.M.

“Gesù e morto, la terra sanguina Jesus is dead, the ground bleeds” 2009 acrylic on paper

“Gesù e morto, la terra sanguina Jesus is dead,
the ground bleeds”
2009 acrylic on paper

La riflessione si fa più adulta e il bisogno di liberazione e di speranza diventa più urgente nel richiamo dei grandi valori della fede… verso l’alto e l’Eterno,”      Carlo Bo – dal catalogo ‘Non più schiavo ma fratello”, Museo di Trasanni

 

“La circolarità ininterrotta fra il suo corpo e il cosmo, come realtà e come astrazione… La linea concentrica, che delimita e spazia. Per cui ogni opera diventa luogo infinito. “              Vera Meneguzzo

“Un’astrazione che non nega i riferimenti al reale, liberando la fantasia nei territori del sogno, recupera una dimensione pittorica in cui si materializzano le memorie del suo inconscio.”               Giorgio Trevisan

“La Verità squarcia la mente, come un fulmine balenante, divampa nell’animo e sconvolge.” giuliana mm fusari

 

“Energie,Energien,Energies”
acrilici su raso
Opera premiata con il Premio Internazionale “Artiste de Montmartre 2009″,presso la galleria d’arte Galerie Le Patio a Mandelieu La Napoule (Cannes),Francia
con la motivazione
”La sua tecnica evoca energie cromatiche,il colore s’incontra e si scontra,formulando una visione del suo “io” interiore,frammentando e ricomponendo le sue energie segniche.”
Mariarosaria Belgiovine

”Gesù è morto ,la terra sanguina” 
”Cristo in croce è reso con semplici aree di colore contornate da colori foschi.La croce domina la composizione per tutta l’estensione della tela,la crudezza del disegno aumenta la potenza di questa immagine nella quale l’artista esprime,con colori violacei,drammaticità e pathos”
     Daniele Radini Tedeschi
                                          


“Il dipinto,ricco di profonde emozioni che denotano il dolore di Gesù al quale partecipa tutto l’universo,è un capolavoro cromatico,in cui timore,stupore e terrore sono chiaramente evidenziati nell’impasto di colori sanguigni di rara e raffinata tecnica cromatica.
In quest’ottica biblica e redentoria,Giuliana Fusari ha saputo cogliere e immortalare il momento tragico della morte di Gesù e l’ha espressa con rara emozione spirituale e con infinita partecipazione umana,coinvolgendo l’osservatore o fruitore del dipinto.
Quest’opera pittorica di Giuliana Fusari ha certamente un alto valore storico,mistico e cromatico.”
                              Orazio Tanelli



“Erezione della Croce”
ha partecipato al Premio Natale di Roma 2012
ed è stata esposta alla Cascina Farsetti all’interno della Villa monumentale Doria Pamphilj di Roma.


 

 

 

 

 

GRANDE MARISA

Biforcazione frattale - 2008    olio su tela 40 x 50

Biforcazione frattale – 2008
olio su tela 40 x 50

Marisa Grande è nata a Gallipoli ed è residente a Lecce, dove ha studiato presso la locale Accademia di Belle Arti e dove, fino al 1998,  ha insegnato Disegno e Storia dell’Arte nel Liceo Scientifico “De Giorgi”.

Operando una rilettura della Storia dell’arte in chiave Cosmologica è pervenuta alla formulazione di  teorie personali, confluite nelle nuove scienze che attualmente rinnovano il panorama della conoscenza mondiale, quali la Paleo-Astronomia, l’Archeo-astronomia, la Geomitologia.

Socia dal 2001 della S.I.A., la Società Italiana di Archeostronomia, collegata all’Osservatorio Astronomico di Brera a Milano e all’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) e collabora con l’ISPRA, l’Istituto Superiore di Ricerca Ambientale di Roma.

In arte ha sviluppato un linguaggio pittorico originale, la Synergetic-Art, che trova la sua piena espressione nel “meta-realismo”.

La sua filosofia, che parte da  idee orientate alla conoscenza dei segreti dell’universo e degli “infiniti universi” che lo compongono, dal 1990 è stata sintetizzata nel “Manifesto della Synergetic-Art”, che corrisponde alla base teorica dell’omonimo “Movimento culturale pluri-disciplinare”, nel quale promuove la cooperazione tra ambiti di ricerca eterogenei.

Il suo linguaggio pittorico e poetico, pur ponendosi sulla scia dei movimenti del Novecento che  hanno saputo coniugare Arte e Scienza, ha orientato l’arte verso un “nuovo umanesimo”, in virtù di una ricercata multi-disciplinarietà di origine classica, che nell’opera d’arte è espressiva della totalità dell’essere e dell’armonia implicita nel cosmo.

Presente dagli anni Settanta nel panorama artistico, ha esposto in numerose rassegne e manifestazioni italiane ed estere, riscuotendo sempre i favori della critica e il consenso del pubblico e conseguendo premi e riconoscimenti di elevato livello nazionale e internazionale.

La sua produzione di arte è stata inserita in molte pubblicazioni di prestigio e in riviste specializzate.

Scrive per riviste di arte e di archeoastronomia. Ha pubblicato libri di arte e di poesia e una trilogia di nuove scienze (“L’orizzonte culturale del megalitismo”, “Dai simboli universali alla scrittura”, “La precaria armonia del cosmo”). 

  ESTRATTI CRITICI

“… Questo tipo di arte possiede un’enorme energia luminosa che da elemento naturalistico primitivo diviene forza creatrice della materia e quindi della forma.

La massa dei colori, che si esprimono attraverso una gamma vastissima, crea la forma caricandola di forti tensioni emotive. Ma la forma creata da questo forte cromatismo non è in stasi, é in continuo movimento esprimendo tutta la forza dinamica presente nelle masse colorate contrapposte.  Le forme in movimento hanno un andamento variabile, è tutta una serie di masse che si compenetrano, di rifrazioni e diffrazioni luminose. Il movimento che domina è quello circolare, il parametro cui riferirsi è la linea curva, metro e modellatore delle masse in azione. In questo modo le masse colorate in movimento non sono altro che materia in continua evoluzione che coinvolge l’osservatore e lo trascina nel proprio movimento…”                                                          Giuseppe Perciasepe

 

… in quelle immagini… è ritrovare visioni cosmiche, è ritrovare quindi nel particolare l’universale, nella identica struttura, soggetta alle stesse leggi fisiche e chimiche, sino a divenire un quasi magico rivelarsi della materia in non materia, in cariche energetiche, e della energia invisibile (attrazioni, repulsioni, equilibri) quale struttura corpuscolare, in un rapporto Materia-Energia che riporta al misterioso rapporto Corpo-Spirito…”     Marisa Russo

 

“… nelle sue opere ogni cosa è sistemata con rigore formale e strutturale ed ogni cosa diviene frutto di un processo mentale dovuto alla sua preparazione culturale che influenza tutta la sua produzione, portandoci figure e forme piene di tensione…”   Thomas Ho Kit, Membro Unione Critici d’arte della Cina e Giappone 

…dimostrando capacità creative, perviene all”insieme dell’atto creativo, dandone ampie angolature  ed accentrando in taluni focalizzati punti, la sua stessa espressione creata con equilibrato dosaggio… vivono così le sue opere ed i suoi soggetti, che in ogni momento creativo provano che la forte personalità dell’artista è il perno di un momento pittorico-grafico di valore assoluto.”                                                    Martin F. Louis. Gerbaud – Parigi

 

 

 

 

 

GRECO LUIGI

GRECODi lui si sono occupati largamente critici di vaglia, esprimendo giudizi positivi e lodi. In realtà l’artista di Celico, come scrive Pino Veltri, “dà spazio a visioni elevate, con eccezionale abilità pittorica sperimentata”.

In particolare, il suo rapporto con la natura, fatto di armonia e serenità, s’intride di poetica visione e di notevole forza espressiva; è la ricchezza delle sfumature e dei colori che rende toccante e profonda la pittura di Greco … Il veicolo di tutto ciò è la memoria del cuore, il ricordo del passato che si fa presente, in quanto si sono rivisitati effetti incancellabili, stati d’animo singolari, e sono vissute emozioni a contatto con la terra invasa dalla luce del colore.  

I premi vinti e le mostre più importanti, da Firenze a Cosenza, da Salsomaggiore al Lussemburgo, da Roma a Lorrain, le edizioni librarie, riconoscono Luigi Greco un personaggio di primo piano nell’arte e  di lusinghiero futuro.

 

 

 

 

 

GUADAGNO AUGUSTO

Estate a Castro

Estate a Castro

Dopo aver conseguito il diploma di maturità artistica a Brera, si laurea in architettura al politecnico di Milano. Lavora per diversi studi di architettura e grafica e per case di produzione cinematografiche.

Ha partecipato con successo a varie collettive e personali a Stradella, Garbagnate, Lissone , Carugo, Castiglione D’Intelvi, Milano, Stresa, Lecce.

Le sue opere si trovano in collezioni private in Italia e all’estero.

Nell’ambito della pittura collabora inoltre con aziende nel settore del mobile/design e i suoi quadri vengono esposti e venduti in ambiti di fiere nazionali ed internazionali.

“…nelle opere pittoriche di Guadagno si innestano con vitalità i fermenti di un Io creativo in continua ricerca ed evoluzione, proteso ad affermare la sua libera espressività in immagini fortemente evocative, svincolate dalla descrittività.
Un ruolo fondamentale ha, in quest’arte, il colore, nel quale si condensano sensazioni, emozioni e proiezioni fantastiche in una suggestiva armonia.”                                          S. Perdicaro

“…potremmo così definire i lavori (e i valori) ambientali di Paolo Augusto Guadagno, espressione di una segnica formale che sovente – da grande custodia prospettica – assurge a fatto evolutivo, anzi a linguaggio riassuntivo anzi a segnazione cromatica gestuale. 
Ed è questo l’aspetto più intrigante della recente operazione di Guadagno, che lo spinge a sovvertire i vettori del pensiero narrativo in quanto tale, raccontare il mondo base per altezza, rivoluzionando  il concetto stesso di comunicazione figurale.
L’immagine ambientale che Guadagno gestisce sulle tele è un mèlange  materico gentile.”                                                            Donat Conenna

 

 

 

 

 

LIBOIS FLORKATIA

Florkatia Libois è nata a Imperia il 26 aprile 1952; insegnante di ARTE E IMMAGINE presso la scuola media Stat. N. Sauro di Imperia. Diplomata nel 1971 insegnante ele- mentare dall’Istituto C. Amoretti di Imperia Diplomata nel 1972 professoressa di disegno e storia dell’arte dal Liceo Artistico statale di Cuneo. Conseguente Abilitazione all’in- segnamento.

LIBOISLa pittura di Florkatia Libois, che appare ispirata a una visione estre- mamente drammatica dell’esistere, si basa su una vigorosa qualità segnica e cromatica, che si esercita soprattutto sulla fisionomia umana, di cui capta la sofferenza fisica e la tortura psicologica. Ricorrono, nelle sue composizioni, frequenti richiami all’iconografia cristiana, quella delle crocifissioni e delle deposizioni, o comunque a un martirologio laico codificato in una chiave così dolorosamente definitiva, da escludere una sia pur vaga speranza di salvezza. In tanto pessimismo, la bellezza del colore appare esasperata nei contrasti tonali, assumendo anche una fun- zione psicologica di approfondimento e di amplificazione dei sen- timenti, e richiamando la pittura espressionista dell’Europa del nord…       Paolo Levi

 

LOPERFIDO GINO

Ceibs

                    Ceibs

Pittore scultore e designer di restyling, Gino Loperfido nel 1968 si iscrive alla Scuola d’arte ornamentali San Giacomo di Roma, e su consiglio del prof. Sarra che già ne intravedeva le capacità artistiche segue oltre al corso di pittura anche quello di scultura conseguendo risultati inaspettati con la tela ma soprattutto con la materia.
Avendo deciso di abbandonare Roma e quanto artisticamente acquisito in questa città nel 1972 si trasferisce a Barcellona dove grazie all’amicizia di un fotografo catalano incontra nella sua casa di Cadaques, Salvador Dalí.
Nel 1974 ritorna in Italia ed espone presso la Galleria d’arte “il Trittico” di via Margutta a Roma. Nel 1981 dopo una pausa artistica durata quasi dieci anni, e su consiglio del giornalista Ruggero Orlando di cui è impresario, realizza un ritratto per Craxi, raffigurandolo in una Triade assieme a Nenni e Garibaldi (più sua figlia Stefania).
Nel 1998 apre il sito www.loperfido.it e contemporaneamente partecipa a numerose collettive organizzate dalla galleria d’Arte Gildart International di cui è iscritto come socio partecipante. Nel ’95 conosce il critico d’arte Vittorio Sgarbi al quale consegna una sua opera che lo raffigura assieme ad Abramo Orlandini in relazione alla trasmissione “SGARBI QUOTIDIANI“. Il critico vedendo l’opera dice: “è una pittura inquietante , quanto se non oltre il tuo cognome“.
I suoi quadri sono nelle case delle maggiori personalità della politica, della cultura e dell’arte come: Il senatore a vita Giulio Andreotti; lo statista Bettino Craxi; il critico d’arte Vittorio Sgarbi; l’attore Massimo Dapporto; il sarto d’alta moda Angelo Litrico; il giornalista Ruggero Orlando; l’On. Renzo Eligio Filippi; lo scultore Miguel Berrocal; Diego Cugia autore di programmi RAI;   il conduttore televisivo Alessandro Cecchi Paone; opere varie al Maestro Ennio Calabria;

 lo scrittore Marco Buticchi. Un’opera dell’artista è in esposizione permanente presso il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Anticoli Corrado (RM)  Un’opera in Metacrilato  misura (24x18x4) al Segretario di Stato in Vaticano Tarciso Bertone: Due quadri su tela 50×70 dai titoli : ” Il Sale della Terra ” e ” Benedetto Colui che viene nel nome del Signore “  donati al Santo Padre Benedetto XVI. Il primo quadro il 30 Luglio 2005 presso la porta delle campane in San Pietro,

 il secondo durante l’Udienza Generale di Sua Santità Benedetto XVI  il 6/6/2007.

 

ESPOSIZIONI del periodo veronese 2004/2006
(pittura e scultura)

Performance dal titolo “Le VISIONI  di,,,Gino Loperfido ” nella Loggia Vecchia di Palazzo Scaligero in P.zza de’ Signori (VR)
Partecipazione alla 1° Mostra d’Arte Moderna e Contemporanea di Verona
Partecipazione all’Asta benefica” Una vela per la vita ” a Palazzo della Gran Guardia (VR)
Performance dal titolo ” Eccomi a Somma-Re” !  presso la dépandance di Villa Venier a Somma campagna (VR)
Partecipazione all’8° Biennale di Pittura- 28° edizione del comune di Padova
Partecipazione alla 1° Mostra d‘Arte Internazionale SUR:REALI a Villa de Reali di Canossa in Dosson di Cassier (TV )
Collettiva indetta dall’ASC di Verona con 70 comuni a Borghetto sul Mincio (VR)
Personale “virtualità di Pittura e Scultura ” presso Palazzo Corte Salvi a Bovolone (VR)

 

ESPOSIZIONI 2007
Collettiva ” Emozione … è  Arte! ” presso il Salone Riario dell’Epìscopio nella Cattedrale di S. Aurea al Borgo Antico di Ostia (RM)
Collettiva “Happy [ a ] 3 –Arte Arredamento Aperitivo”nello Showroom di Haus (RM)
Collettiva “immaginazioni per la Notte Bianca di Roma” presso la Galleria “Vista Centro d’Arte e Comunicazione” di Roma

ESPOSIZIONI 2008/2009

Partecipazione alla Collettiva ” ALTROVE ” (in Omaggio a J. Mirò) nel Castello Estense a Ferrara
Partecipazione al MAUI di San Leucio a Caserta
Partecipazione alla collettiva “OLTRE” presso la Galleria LOVETTI di Ferrara
Partecipazione alla Collettiva ” TRATTI- DISCONTINUI” nella galleria del passante ferroviario di P.ta Venezia a Milano
Partecipazione al Concorso: ” COLORE DI VINO” un’etichetta per due vini ( Re Turno e Principessa Lavinia) prodotti dalla casa viticola DONNARDEA risultando primo classificato.
Partecipazione alla Collettiva PoSSESSO presso lo Spazio Eventi Mondadori a Venezia
Partecipazione alla Collettiva ” QUO VADIS ARTIS ?” presso lo Spazio “Etoile” di piazza in Lucina a Roma
Partecipazione alla Collettiva d’Arte Moderna e Contemporanea ” ART’ESTATE ” alla Fortezza Orsini di Pitigliano (GR)
Partecipazione alla Collettiva “CONDANNATI a CREARE” Rassegna d’arte multidisciplinare ex carcere Castiadas (CA)
Partecipazione alla Collettiva in ricordo dell’artista A. Forsythe presso la Hesperia Gallery ( RM)
Partecipazione alla Collettiva d’arte il mobile antico nello Show Room GMC di S.G. Lupatoto (VR)
Esposizione presso il Centro Golf “Gli Archi di Claudio”indetta da “QUO VADIS ARTIS ?” (RM)
Partecipazione al “KAMASUTRA-FUTURISM ” nello  SPAZIO ETOILE  di P.za in Lucina a Roma

ESPOSIZIONI 2010   

Personale dal titolo: ” DI – MOSTRA…MI ” alla Fondazione L.Matalon di Foro Buonaparte a MI

 dal 1° Aprile fino ad Ottobre 2010   periodo sardo 

 Mostra Personale e Performance (eseguita il  1° e 5 Agosto) dal titolo: “LITTLE, LOP … ICCA”  presso la Galleria BLU-PRINT  al Bagaglino di  Porto Cervo, località, Liscia di Vacca.

Mostra Personale dal titolo:”SINDOV … EOSANO  G.L. I   ARIES … ”alla  Galleria Tavassi Art  di  Alba Ruja a Porto Cervo (OT)  con Performance artistica  a favore di  SAKINEH MOHAMMADI  la donna iraniana in attesa della esecuzione a morte per impiccagione.

Partecipazione alla Mostra collettiva: “ENERGIA dell’ANIMA” presso la Galleria/Libreria  Santa  Teresa di  Fano (PU)  con  la presenza in Libreria di Vittorio Sgarbi, che ha presentato il suo ultimo libro: “Viaggio sentimentale nell’Italia dei desideri”

ESPOSIZIONI 2011  

( periodo del sole)

Mostra Personale  dal titolo: “ Dipingo per il popolo e i colori in  fondo mi spolperanno*   presentata presso la Prima Scuderia di Palazzo BRASCHI  a Terracina (LT)

* Titolo da anagrammare

Partecipazione alla Collettiva d’Arte Internazionale “EL PUENTE” tenutasi presso la Galleria OISHI di FUKUOKA (Giappone) dal 6 all’11 settembre 2011 

ESPOSIZIONI 2012-13

( Periodo degli Orti )

Partecipazione alla Collettiva d’Arte Internazionale “Present Art Festival di Shanghai” presso la Pudong-Library e Performance:”VENI,VIDI,VINCI in CINA” al FORUM-CEIBS,Pudong-Shanghai 

Performance presso il  Conservatorio di San Pietroburgo “ PONTI APERTI, ANZI SPALANCATI,,, ALL’ARTE ”Personale di Opere realizzate e poi esposte nella Galleria D’Arte di P.zza del Teatro a  San Pietroburgo (Russia)

Partecipazione alla collettiva d’Arte con l’Installazione dal titolo: “Ruotare l’opera di 90° antiorario ” presso la G. Crisolart Gallery di New York

OTTO-OPERE realizzate a Shanghai su tele di canapa (120×180) e lasciate a disposizione di VIVI LINHONG per il negozio d’Arte di prossima apertura (maggio 2013) presso l’Università CEIBS   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LORENZET GIUSEPPE

Stefania - 2012 terracotta h. cm 37

Stefania – 2012 terracotta h. cm 37

Il linguaggio plastico di Giuseppe Lorenzet è approdato, con le ultime realizzazioni, ad una raffinatissima sintesi ed eleganza.

Il tema tanto amato e indagato della figura femminile, in modo particolare della ballerina, viene esaltato in una purezza formale e compositiva davvero affascinante. Realizzate prevalentemente in terracotta, le sculture di piccolo formato esibiscono una delicata grazia interiore e, con le movenze degli arti, mostrano la tensione verso una dimensione più alta dell’esistenza.

Giuseppe Lorenzet  lavora la creta con mano  sicura, precisa, le superfici levigate fanno scivolare la luce, accentuano alcune parti, stabiliscono un ritmo preziosissimo di chiaro-scuro.

I corpi perfetti rivelano un’indagine classica, una conoscenza della statuaria antica, mediterranea: i rapporti armonici delle varie parti anatomiche rispondono ai canoni di una bellezza che non ammette esitazioni né incertezze. La definizione plastica, studiata in ogni dettaglio, rende l’epidermide capace di rivelare le trame dei corpi e trasmettere il ritmo del respiro e del cuore.                                                      Lorena Gava

 

 

 

 

 

LUPIERI LILLY

Pensiero in evoluzione - 2008   mista su tavola  100 x 70

Pensiero in evoluzione – 2008 mista su tavola 100 x 70

Lilli Lupieri nasce a Trieste città nella quale vive e lavora; artista matura d’età e d’esperienza artistica.

Ha esposto in capitali europee ed oltre oceano ricevendo consensi di critica e di pubblico. L’Accademia il Macchiavello l’ha insignita col titolo di Professore di Pittura.

Analizzando la sua arte, spiccano due elementi che, se pur contrastanti, respirano in simbiosi, e, nella loro coesistenza, eterizzano i principi opposti e indipendenti fra loro, in una continua evoluzione dell’arte, creando nuove immagini, nella folle esaltazione dell’io, divinizzando il pensiero.

Il rigore della linea geometrica, assembla le linee arcuate, sferiche e semisferiche, in un contesto elaborato; il colore sostenuto dalla forma danza nella luce, per la luce!

 

 

MACALUSO ELISA

Il danzar dell’onda - 2011   olio su masonite 88 x 119

Il danzar dell’onda – 2011   olio su masonite 88 x 119

Elisa macaluso nasce a Mantova e dal 1970 opera nel campo dell’Arte con mostre personali e collettive in Italia e all’Estero (in particolare a Parigi).

Schiva e riservata, il suo è un cammino silenzioso e solitario, ma costante.

La tematica è periodica: dalla figura ai paesaggi padani “en plain air”, ai girasoli, agli aironi ed infine l’approdo al mare, forte richiamo alle sue origini mediterranee (Sicilia). Mare e acqua, forza e vita, energia e libertà; la sua Arte si riveste di significato: il mare come metafora della vita, nel viaggio dell’esistenza con vittorie e sconfitte. La tecnica ha seguito l’evolversi delle tematiche passando da un post impressionismo lirico e spontaneo ad un’espressione più immediata e fluida.

Nel 2003 le è stato assegnato il premio “Ambiente” a Stresa (NO) e nel 2008 la “Zucca d’oro” a Mantova per il suo amore alla terra.

 

 

 

 

 

MAESTRI LAURA

Alessandria 1919 – Torino 18 maggio 1986.

Frequenta il Liceo Artistico a Torino e si dedica prestissimo all’insegnamento. Nel 1942 incontra Jean Louis Mattana, che sarà suo marito, e con lui affina e sperimenta la tecnica dell’olio. Negli anni ‘50 si accosta anche alla tecnica della ceramica a Castellamonte e ad Albisola.

La sua pittura vigorosa e profonda viene presentata in molte personali in Italia e all’estero, soprattutto in Alsazia e in altre regioni della Francia, ove la pittrice ha lavorato per lunghi periodi; qualche sua presenza artistica si riscontra anche negli Stati Uniti d’America.

Dopo la sua prematura morte, a Torino le viene dedicata una grande mostra nella galleria Fogliato, e poi una serie di altre rassegne, nel 1993, 2002, 2006, 2008.

Una ricca bibliografia critica sul suo lavoro è reperibile su periodici e in monografie.

MAFINO

Autoritratto - 1974 olio su tela 40 x 50

Autoritratto – 1974        olio su tela 40 x 50

Beniamino Coluccelli in arte Mafino, nato in Puglia ad Ascoli Satriano nel 1953. Vive e lavora ad Usmate-Velate (MI).

Ha frequentato la scuola d’arte degli artefici di Brera e il corso libero di nudo sotto la guida di Sponziello. Di formazione espressionista ha come riferimento gli insegnamenti di Sandro Parmeggiani (Parmexano), artista di forte personalità. Si è occupato negli anni delle diverse tecniche artistiche: pittura, grafica e scultura. Pitture di figure, negli anni si è rivolto soprattutto al paesaggio, raggiungendo un proprio linguaggio. Ha allestito numerose mostre personali e collettive in ambito regionale e nazionale.

 

 

 

 

 

MANCINI ANTONIO

l'Uomo,frantumato -, 2011     50 X 102

l’Uomo,frantumato – 2011 50 X 102

Antonio Mancini nasce a Manoppello (PE) nel 1939. Vive e lavora a Legnano (MI).  La sua attività artistica comincia negli anni 60’ con una pittura d’impronta realista. Sviluppa poi un linguaggio personale caratterizzato da figure essenzializzate nella forma e nel colore.

Armando Torno, che firma il testo “Alla ricerca di un’etica”, definisce Mancini “un pittore di idee di vita vissuta, che nascono da denunce, dalla sofferenza di una civiltà invasa dalla comunicazione, […] dal tentativo di trovare un’etica tra le mille che la società propone […]”.

 Partecipa alla Biennale di Venezia nel 76’;

Nel 1983 Al “Premio Internazionale Porta dei Leoni” di Reggio Calabria, riceve il 1° premio per la pittura. Nel 1988 insieme a Marco Senaldi, Fabrizio Rovesti e altri, forma il gruppo “Vitriol” presso l’Associazione Artistica Legnanese, realizzando la serie “Labirinti”, con l’installazione nella stessa sede “Centro Cantoni” Legnano.

Nel 1998 il Comune di Legnano gli commissiona la scultura d’argento Il peso per la “Sagra del Carroccio”, manifestazione storico-culturale del Palio di Legnano. 

 Espone nel 2000 alla “Galerie Bertrand Kass”, in collaborazione con l’Istituto di cultura italiana a Innsbruck (Austria), e la Galleria d’Arte Antonio Battaglia di Milano.

Nel 2001 viene invitato alla rassegna “Il Colore delle Ciminiere: trasformazione della società altomilanese nell’arte”, Palazzo Leone da Perego, Legnano.

Nello stesso anno Il Teatro Monumento “Gabriele D’Annunzio” di Pescara ospita una sua mostra personale: “Pittura come ascesi”, a cura di Leo Strozzieri, con il Patrocinio della Regione Abruzzo.

Nel 2003 partecipa a “Percorsi nella memoria” omaggio a Enzo Pagani, a cura di Giorgio Fedeli, Museo Pagani, Castellanza (Varese).

Nel 2005 la casa editrice Mazzotta di Milano pubblica, Viaggio dentro la pittura di Antonio Mancini

1984 – 2004 Il volume viene presentato al Museo d’Arte Moderna Vittoria Colonna di Pescara in occasione della mostra personale del pittore. Successivamente, sempre nel 2005, il libro viene presentato insieme alle opere con la mostra personale al Museo Pagani di Castellanza da Armando Torno, editorialista del Corriere della Sera e da Felice Monolo curatore del libro stesso, che introducono l’artista anche nella successiva esposizione alla Galleria d’Arte Moderna “La Torre” di Milano nel 2007.

Nel 2008 viene invitato a eseguire un ritratto per la mostra “Jean Cocteau Le Joli Couer” presso il Centro Culturale Francese al Palazzo delle Stelline di Milano. Nello stesso anno, espone alla rassegna d’Arte “La Ragione dell’Utopia” presso la Civica Galleria d’Arte Moderna di Gallarate (VA).

 Nel 2010 nella mostra personale “Dalle manipolazioni all’omologazione” alla Villa Pomini di Castellanza, viene presentato da Giorgio Fedeli critico e curatore della monografia ”Percorsi di Arte e Vita”, 1964 – 2010 di prossima pubblicazione.

Nel 2011 Il Museo di Nocciano (PE) aderisce alla 7°giornata del contemporaneo organizzato da AMACI, con una personale di Antonio Mancini dal titolo “Armonie Interrotte” curata da Ivan D’Alberto Direttore dello stesso Museo.

Antonio Mancini, nel corso della sua attività artistica, ha realizzato, più di 80 esposizioni in Italia e all’estero. Le sue opere sono state finora pubblicate su oltre 40 libri e riviste d’arte.  

 

 

 

 

 

 

 

MANNONE ALINA

Pontile Spagnola di Marsala - 1978    olio su tela - spatola 50 x 60

Pontile Spagnola di Marsala – 1978                           olio su tela – spatola 50 x 60

Alina Mannone, nata a Marsala (TP) dove vive ed opera in viale Whitaker, 15  tel. 0923 952716 cell 338 7138505

Ha conseguito studi umanistici, tecnici, artistici nella città di marsala, Trapani, Palermo. Studi Teologici nella città di Marzara del Vallo e di Scuola  Ortofrenica a trapani. In qualità di Docente di Scuola Media per la tecnologia ha sempre integrato lo studio del disegno tecnico con quello pittorico alternando varie tecniche nelle attività di laboratorio quali: la pittura su tela, lo sbalzo su metallo, l’incisione, rilievo su ceramica, pittura su specchi, pittura su vetro con l’applicazione del piombo (pasta di piombo, pittura su stoffa, acquerelli, tempera, acrilici, collage. Predilige la pittura ad olio con la tecnica della spatola. A Marsala, ottenne il primo premio per la pittura, all’età di 19 anni (pubbli

MANTELLI RINO

Motivo floreale Le rose - 2012   pastello 50 x 70

Motivo floreale Le rose – 2012 pastello 50 x 70

Fluidità espressiva, dinamica descrittiva, capacità tecniche e d’impostazione discorsiva, poesia, lirica, luce armonia … tutto ciò traspare dalle opere di Rino Mantelli.

Il suo pastello te lo vedi nell’espressione coloristica, nella disposizione degli oggetti: una chiara visuale che ammanta tutto il composto interpretativo dell’opera inserendolo in una unicità armonica: sinfonia di accordi cromatici.

Fiori nature morte, paesaggi, ecc. sono trattati con mano maestra, bagaglio non indifferente di capacità acquisito con studio e continuità di lavoro … luci, ombre, armonia di colori appropriati: tuttavia ciò non è fine a se stesso, ma dice di un seguito cui serve come ambito di preparazione. Mi riferisco al ritratto, agli studi di figura, ai nudi femminili: si direbbe che siano la sua espressione più pregna e significante.

Nel ritratto trovi somiglianza fisica che manifesta con forza l’aspetto psicologico: natura e carattere sono notevolmente evidenziati nell’espressione del volto che vedi quasi fuori uscire dal quadro.

La figura umana, femminile si presenta nella sua interezza: pur nella difficoltà di esecuzione cui (la figura) è soggetta, noti una visuale estetica dove traspare armonia di tratti e di luce … Un colore caldo, un susseguirsi dinamico di sfumatura chiaro-scurale che dona volume e tridimensionalità; non linee rimarcate e dure, ma un incalzare di colore che nella sua stesura porta alla affermazione dinamico-volumetrica considerata nella delicata descrizione della figura stessa.

Il nudo ti appare così nella sua visuale estetico-anatomica-coloristica che appaga il desiderio di bellezza … e tutto trattato con il velluto del pastello che si impermea nella equilibrata armonia cui va unita una nota di liricità poetica risultante da una evidente espressione coloristico-compositiva.

1° Premio Internazionale “Arcaista” con il giudizio critico:

“Artista dagli accenti cromatici molto delicati, Rino Mantelli, nel vellutato del pastello raggiunge effetti luminoso-coloristici di grande spessore artistico … Il suo linguaggio pittorico prende spunto dall’ambiente naturale e ammanta uomini e cose di luci ed ombre che hanno del portentoso: le sue opere acquistano un’anima, una spiritualità eterea “…

Prof. A. Malmo

 

“La pittura per Mantelli è un mezzo, o meglio il mezzo per tradurre in maniera originale, forme che tutte le cose della natura suggeriscono all’arbitrio e che si collegano a quelle della natura stessa”…

Premio Quadriennale Oscar dell’Arte, Montecarlo, motivazione critica all’artista: pittura che elabora i sentimenti, valutando gli effetti legati ad un romantico figurativo. L’arista Rino Mantelli ama descrivere la realtà sintetizzando la sua poetica comunicativa con racconti che profumano di natura e che assomigliano a storie di naturali emotività raccontate con il cuore.                     Prof. Mariarosaria Belgiovine

 

Le strutture compositive, prive di complessità, assumono la moderata dinamicità di asimmetrie basate su direttrici oblique e sapienti e raffinati appaiono gli accostamenti cromatici. Efficace il dosaggio della luce che, catturata dal mondo reale spesso attraverso l’espediente di un’ampia superficie riflettente in primo piano, viene immessa nello spazio pittorico depositandosi inegualmente sulle cose e rivelandone, senza dissimulazioni, il carattere di pure parvenze prive di spessore. Non è un mondo reale, quindi, quello di Rino, ma un microcosmo che l’Artista costruisce per sè e per quanti, toccati dallo stesso modo di sentire, vogliamo entrarvi.

Maria Carmela Monteleone